Di rientro dalla fienagione fatta nella valle di Cancano ancora non invasa dall’acqua della diga, il raccolto in eccedenza viene portato a valle attraverso l’accidentato percorso che scendeva dalle “Scale di Fraele” (oggi ne resta solo un tratto di sentiero). Il fieno è ammassato sulla priala, un carro a due ruote legato alle corna della mucca, che viene pazientemente e prudentemente condotta lungo gli oltre 700 metri di dislivello dalle Torri al piano. Per proteggersi dall’infuocato sole estivo, si indossavano semplici cappelli anziché il tradizionale “panét” (il foulard).